I vantaggi delle attività di recupero e riciclo dei rifiuti di cantiere

demolizione cantiere edile
Maggio 02, 2017

L’Italia, insieme ad altri quattro Stati membri della CE (Germania, Inghilterra, Francia e Spagna), è tra le principali responsabili delle milioni di tonnellate di macerie edilizie che annualmente vengono prodotte in Europa. In particolare, negli ultimi anni, la produzione dei rifiuti da costruzione e demolizione non pericolosi è stata stimata essere pari a 57.4 milioni di tonnellate (cioè il 46.2% del totale dei rifiuti speciali non pericolosi) all’anno, mentre la produzione dei rifiuti da costruzione e demolizione pericolosi è stata stimata pari ad oltre 463 mila tonnellate (cioè il 4.8% del totale dei rifiuti speciali pericolosi).

L’analisi dei dati relativi alle tipologie di rifiuti prodotti mostra che i rifiuti non pericolosi maggiormente prodotti sono i “rifiuti minerali della costruzione e della demolizione” con un quantitativo pari a 35.7 milioni di tonnellate (pari al 27.9% del totale dei rifiuti speciali non pericolosi prodotti), a cui seguono le “terre e rocce da scavo” con oltre 15 milioni di tonnellate (pari all’11,8% del totale prodotto), anch’esse originate dall’attività economica di costruzione e demolizione.

I dati di gestione relativi ai soli rifiuti speciali non pericolosi pubblicati nel Rapporto Rifiuti ISPRA 2012 mostrano inoltre che circa 81.4 milioni di tonnellate di rifiuti speciali sono stati avviati a recupero di materia, e in via prioritaria, a recupero di sostanze inorganiche (quasi 47 milioni di tonnellate, pari al 45.7% del totale dei rifiuti recuperati). Questo recupero interessa soprattutto i rifiuti da costruzione e demolizione che vengono impiegati massivamente in operazioni di colmatazione di cave esaurite, per rilevati e sottofondi stradali e per la copertura delle discariche (sia quotidiana che definitiva).
La restante parte del totale degli scarti da costruzione e demolizione sono destinati sistematicamente alla discarica, necessitando di spazi sempre più difficili da reperire e comportando, come diretta conseguenza, un costo ambientale significativo.

I vantaggi derivanti dalle attività di demolizione, recupero, riutilizzo e riciclo, quando siano “pianificate” con la stessa attenzione che si riserva alla progettazione, sono, peraltro, facilmente desumibili: da un lato si evita l’impatto ambientale della messa in discarica dei materiali, dall’altro si rendono disponibili materie prime per la produzione di materiali ed energia che riducono i consumi di risorse e gli impatti ambientali necessari nel caso di una produzione primaria.
L’applicazione di un piano di gestione dei rifiuti inerti può trovare una rapida applicazione quando siano messe a punto, al più presto, azioni, individuabili in accordi di programma tra diversi operatori del settore, in grado di sviluppare opportune reti operative tra imprese demolitrici e ditte presso le quali, una volta conferiti gli scarti, sia possibile procedere ad operazioni di trattamento e di selezione, su base omogenea, delle diverse componenti avviandole, successivamente, a processi di recupero (rilevati e sottofondi stradali) e di riciclaggio (prodotti impieganti aggregati riciclati).

Fonte: BibLus-net 2016

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